Dell'Utri: Ribadisco Mangano eroe (con video)
ROMA - Gaspare Spatuzza «può inventarsi qualsiasi cosa». Marcello Dell'Utri ne è convinto. Ospite in tv di Lucia Annunziata il senatore del Pdl ha parlato delle ultime rivelazioni del pentito di mafia che lo chiamano in causa e delle voci su un suo possibile coinvolgimento nelle nuove indagini sulle stragi del '93, smentite dalla Procura di Firenze. Le accuse che vengono dal pentito, secondo Dell'Utri, «non potranno portare a nulla: sono delle assolute falsità. Delle calunnie. La mia difesa è che queste accuse non esistono». Intervenendo a In mezz'ora il senatore ha spiegato quale sarà la linea di difesa dei suoi avvocati quando venerdì prossimo il nuovo pentito interverrà nel processo che lo riguarda, a Palermo. «Si cercano pentiti - dice - con cui essere generosi se parleranno e poi si punta alla convergenza del molteplice. È una follia».
«NON MI ASPETTO NULLA DA NESSUNA PROCURA» - Dell'Utri si ritiene tranquillizzato solo dalla propria «coscienza», non si attende «nulla da nessuna procura» e ritiene che la stampa continuerà a «montare il caso» e fare «aria fritta». «Siccome si tratta di falsità assolute, questa rassicurazione è nelle cose», afferma Dell’Utri intervistato dalla Annunziata. «Non mi aspetto nulla da nessuna procura, solo che si acclari la verità». Dell’Utri si è detto «meravigliato e angosciato» perché «per quanto siano cose allucinanti e assurde», le accuse «colpiscono nello spirito le persone». Ciò che viene «adombrato» dalla carta stampata e dalle procure è gravissimo e inconcepibile in un paese civile». Secondo Dell'Utri i verbali di Spatuzza sono stati tirati fuori per condizionare il processo d’appello che riguarda il senatore e che poteva avere una conclusione «positiva», ed è evidente che c’è un complotto di «giudici, sinistra e poteri forti e occulti» contro Berlusconi.
MANGANO - Un'intervista a tutto campo quella di Dell'Utri, che in tv ha detto che il «concorso esterno per mafia non è un reato» e che Berlusconi non si fa processare perché «ha un carattere diverso» dal suo. «È indignato in maniera allucinante perché ritiene una vera ingiustizia essere accusato semplicemente di cose inesistenti». Quanto a Mangano, il senatore del Pdl, nonostante le polemiche che ancora accompagnano le sue parole, non ha cambiato idea: lo stalliere di Arcore fu «eroico». «Mangano era un fattore venuto ad Arcore nel 74», ha ricordato Dell'Utri, «ho spiegato bene come è venuto e cosa ha fatto. Era stato un anno con me perché lavorava nella villa di Berlusconi e non potevo non riceverlo quando tornava. È venuto fuori dopo che aveva odore di mafia, non potevo saperlo». Dunque, «ripeto che è stato eroico il suo comportamento. Non so se avrei fatto lo stesso», ha detto. «In carcere, ammalato, fu invitato a parlare di Berlusconi e di me in maniera non positiva, non ha detto nulla, solo che eravamo due persone per bene, anche se gli era stato promesso di uscire», ha spiegato.
FINI E IL PDL - Circa la situazione all'interno del Pdl Dell'Utri ha spiegato che c'è dialettica interna, ma nessun complotto per far cadere Berlusconi. Secondo il senatore, il complotto «è proprio lontano dalla mentalità di tutti». E anche da quella di Fini: «Se Berlusconi cadesse sarebbe anche per lui la fine perché c'è bisogno di Berlusconi che tiene tutto», ha assicurato. «LA LEGGE SUI PENTITI VA CAMBIATA» - Si dovrebbe modificare la legge sui pentiti. Io ho un evidente conflitto d'interesse, però parlo a nome delle migliaia di persone che hanno avuto la vita rovinata dai pentiti e che poi sono stati assolti perchè il fatto non sussisteva o per altro» ha anche detto Marcello Dell'Utri da Lucia Annunziata. «I pentiti vanno regolamentati: sono utili, sono una cosa giusta, ma vanno regolamentati. Basterebbe copiare le norme di certi Paesi come gli Usa. Come è ammissibile che dopo 15 anni uno si alza e dice: Dell'Utri, Berlusconi... Perchè quella persona non ha detto quelle cose prima».
«NON MI ASPETTO NULLA DA NESSUNA PROCURA» - Dell'Utri si ritiene tranquillizzato solo dalla propria «coscienza», non si attende «nulla da nessuna procura» e ritiene che la stampa continuerà a «montare il caso» e fare «aria fritta». «Siccome si tratta di falsità assolute, questa rassicurazione è nelle cose», afferma Dell’Utri intervistato dalla Annunziata. «Non mi aspetto nulla da nessuna procura, solo che si acclari la verità». Dell’Utri si è detto «meravigliato e angosciato» perché «per quanto siano cose allucinanti e assurde», le accuse «colpiscono nello spirito le persone». Ciò che viene «adombrato» dalla carta stampata e dalle procure è gravissimo e inconcepibile in un paese civile». Secondo Dell'Utri i verbali di Spatuzza sono stati tirati fuori per condizionare il processo d’appello che riguarda il senatore e che poteva avere una conclusione «positiva», ed è evidente che c’è un complotto di «giudici, sinistra e poteri forti e occulti» contro Berlusconi.
MANGANO - Un'intervista a tutto campo quella di Dell'Utri, che in tv ha detto che il «concorso esterno per mafia non è un reato» e che Berlusconi non si fa processare perché «ha un carattere diverso» dal suo. «È indignato in maniera allucinante perché ritiene una vera ingiustizia essere accusato semplicemente di cose inesistenti». Quanto a Mangano, il senatore del Pdl, nonostante le polemiche che ancora accompagnano le sue parole, non ha cambiato idea: lo stalliere di Arcore fu «eroico». «Mangano era un fattore venuto ad Arcore nel 74», ha ricordato Dell'Utri, «ho spiegato bene come è venuto e cosa ha fatto. Era stato un anno con me perché lavorava nella villa di Berlusconi e non potevo non riceverlo quando tornava. È venuto fuori dopo che aveva odore di mafia, non potevo saperlo». Dunque, «ripeto che è stato eroico il suo comportamento. Non so se avrei fatto lo stesso», ha detto. «In carcere, ammalato, fu invitato a parlare di Berlusconi e di me in maniera non positiva, non ha detto nulla, solo che eravamo due persone per bene, anche se gli era stato promesso di uscire», ha spiegato.
FINI E IL PDL - Circa la situazione all'interno del Pdl Dell'Utri ha spiegato che c'è dialettica interna, ma nessun complotto per far cadere Berlusconi. Secondo il senatore, il complotto «è proprio lontano dalla mentalità di tutti». E anche da quella di Fini: «Se Berlusconi cadesse sarebbe anche per lui la fine perché c'è bisogno di Berlusconi che tiene tutto», ha assicurato. «LA LEGGE SUI PENTITI VA CAMBIATA» - Si dovrebbe modificare la legge sui pentiti. Io ho un evidente conflitto d'interesse, però parlo a nome delle migliaia di persone che hanno avuto la vita rovinata dai pentiti e che poi sono stati assolti perchè il fatto non sussisteva o per altro» ha anche detto Marcello Dell'Utri da Lucia Annunziata. «I pentiti vanno regolamentati: sono utili, sono una cosa giusta, ma vanno regolamentati. Basterebbe copiare le norme di certi Paesi come gli Usa. Come è ammissibile che dopo 15 anni uno si alza e dice: Dell'Utri, Berlusconi... Perchè quella persona non ha detto quelle cose prima».
Documento storico:
0 Responses to "Dell'Utri: Ribadisco Mangano eroe (con video)"
Posta un commento